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Tomba di Agrippina

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Si tratta di resti di un piccolo teatro-ninfeo di una grandiosa villa marittima che fu costruita vicino al mare, oggi quasi del tutto perduta.
Non è quindi il sepolcro di Agrippina, madre di Nerone, uccisa nel 59 d.C. per volere del figlio, la cui tomba, secondo Tacito, era lungo la strada di Misero e che la tradizione aveva identificato in tal punto, ma la cui vera collocazione resta misteriosa.
La struttura, nata come odeon in età augustea o giulio-claudia, fu trasformata in un ninfeo ad esedra tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C., affiancando la nuova funzione a quella originaria di area per spettacoli.
Tale cambiamento fu probabilmente reso necessario per lo sprofondamento delle strutture in prossimità del mare in seguito a fenomeni di bradisismo.
L’edificio è formato da tre emicicli su più livelli, collegati da rampe interne di scale; il corridoio a quota più bassa immetteva in un ambulacro murato che, in origine, si collegava ad altre zone della villa.










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