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Terma di Mercurio

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E' una grandiosa sala circolare con volta a cupola, a cui la tradizione popolare dava, nel Medioevo, il nome generico di "truglio".

La sua struttura di forma emisferica con un'apertura di un occhio circolare sulla sommità della volta del Tempio di Mercurio, noto anche come Tempio dell'Eco, per l'effetto acustico che produce la sua concavità chiusa, ne consentono l'accostamento al più famoso Pantheon: il diametro della sala è infatti di poco inferiore proprio alla metà del diametro del Pantheon.

La conservazione pressoché integrale della volta a cupola, costituita da grosse pietre tufacee a foggia cuneiforme, e le caratteristiche struttutrali delle pareti in opus reticulatum a tessere e degli archi, caratterizzati anch'essi da tufo lavorato a cuneo, ne consentono la collocazione temporale in periodo antecedente alla edificazione di tutte le altre costruzioni a cupola e semicupola dell'area flegrea e dello stesso Pantheon, tra la fine dell'età repubblicana o l'inizio del regno di Ottaviano Augusto.

Precisi riferimenti bibliografici ed incisioni risalenti al XVIII secolo, associati alla presenza di acque affioranti dal sottosuolo nonchè la natura vulcanica del terreno, ne rivelano chiaramente natura e destinazione d'uso quale grande natatio o vasca di immersione per bagni termali, in cui le acque sulfuree vi affluivano dai piedi della collina convogliatevi da un apposito acquedotto.

Va comunque precisato che gli aspetti più suggestivi del sito fin qui descritti sono stati parzialmente occultati con lo sprofondamento dovuto alla fase discendente del bradisismo, a cominciare dal secolo XIX


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