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Tempio di Serapide

ARCHEOLOGIA > Pozzuoli


E' detto impropriamente Tempio di Serapide perchè nel 1750, durante lo scavo, vi fu rinvenuta una statua del dio egizio Serapis il cui culto era molto diffuso a Pozzuoli.
Questo monumento è in realtà un Macellum, ossia un mercato realizzato in età flavia.
Consiste in un'area rettangolare, al centro della quale si trova un cortile circondato da un portico di 36 colonne di granito con capitelli corinzi.
Di queste colonne, quattro di marmo cipollino si distinguono dalle altre per le maggiori dimensioni.
Esse servivano come facciata monumentale a un grande ambiente semicircolare posto sul lato orientale del complesso.
Le tre colonne superstiti costituiscono un prezioso strumento di rilevamento dei movimenti della crosta terrestre (bradisismo), perchè, essendo corrose dai litodomiI (molluschi marini che scavano nella pietra) documentano la variazione di livello delle acque termominerali che hanno invaso il recinto del monumento.
La sala semicircolare sul fondo conteneva le statue di divinità (una delle quali era quella del dio Serapide) e di componenti della famiglia imperiale.
All'estremità di questo lato sono situate inoltre due latrine, tra le più eleganti pervenuteci dall'antichità, con canali di scarico che assicuravano un perfetto sistema igienico.
All'interno del cortile si trova, inoltre, una tholos, edificio circolare circondato da sedici colonne corinzie di marmo africano, con architrave e fregio riccamente decorato, su cui poggiava una cupola.
Sui lati lunghi del rettangolo si aprivano le tabernae (botteghe) con ingressi alternativamente sul portico e sulla strada.







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