Lago d'Averno - Campi Flegrei on-line

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Lago d'Averno

BELLEZZE NATURALI > Laghi Flegrei


Percorrendo la via Domiziana in direzione nord, in un'ampia curva panoramica è possibile cogliere dall’alto una visione d’insieme del celebre Lago d’Averno, lo specchio d’acqua che gli antichi credevano celare la porta d’ingresso agli inferi.
Oggi, quel piccolo lago è molto lontano dall’immagine terrificante che ne dovevano avere gli antichi.
Nato da un  cratere vulcanico ormai spento, era questo il luogo dei vaticini della Sibilla, delle misteriose grotte abitate dal popolo di Cimmeri, dell’inestricata ed inesplorata foresta sacra cara a Proserpina. Era questo lo specchio d’acqua cantato da Omero e Virgilio.
La prima profonda modifica l’apportò Agrippa con la costruzione del suo Portus Julius.
L’intera area divenne una formidabile roccaforte militare e marittima.
L’eruzione di Monte Nuovo del settembre del 1538 sconvolse tutta la zona. L’improvvisa formazione vulcanica alta 140 mt. e di 1250 mt. di base sulla sponda orientale del Lago di Lucrino finì col distruggere le ultime vestigia greche e romane. Mutati i nomi, mutato l’aspetto morfologico del paesaggio, nulla rimase più di quelli antichi luoghi. Oggi, il fiato mortale dell’Averno è ormai spento. Gli uccelli hanno ripreso a volare su quello specchio d’acqua dove un tempo le ombre dei morti passavano nel regno dell’Ade e dove i vivi andavano ad interrogare gli arcani del futuro.







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